Lo sfogo di una copywriter romantica.

Lo so. E’ il mio mestiere. Ma oggi ho bisogno di sfogarmi.

Punto uno: non mi occupo di diritti (copyright), bensì di parole, contenuti, messaggi. Comunicazione.

Punto due: continuo ad imbattermi in situazioni eclatanti di mal utilizzo della nostra lingua. Accenti, apostrofi, congiuntivi e sintassi usati a caso e senza pensieri. Accidenti. Che l’italiano sia una lingua complicata, lo sappiamo. E lo so anche io. Ma possibile che nemmeno un piccolo dubbio faccia incurvare il sopracciglio e faccia aprire un vocabolario (o google)? E poi mi sento dire: “i testi? Ce li facciamo noi. Sono solo dei testi”. Solo dei testi? D’accordo. Fate pure. Scrivetevi i testi. Poi però non lamentatevi se nessuno li legge, i vostri testi. Magari scritti correttamente, ma  di una noia mortale. Testi lunghi, pieni di incisi e subordinate, che magari non avete nemmeno riletto.

Punto tre: sempre e solo le stesse parole. Sulle parole usate a caso e sintassi ad inganno potrei scrivere un nuovo articolo. Schiavi dell’abitudine, per dirla come Martha Medeiros, a utilizzare sempre le stesse parole, senza sforzo alcuno. Sarà che sono romantica e innamorata di Cyrano di Bérgerac. Sarà. Eppure,  la maggior parte delle volte, rimango delusa da una conversazione. O annoiata.

Il piacere della conversazione non sta nell’avere molte cose da dire e raccontare, ma nel modo in cui le narriamo. Nel come rendiamo quella conversazione unica e piacevole. Nel come, a conversazione conclusa, nutriamo la speranza che si ripeta presto un’altra parentesi come quella.

Le parole sono importanti.

Tatiana Cazzaro
copywriter relazionale e communication strategist
Da bambina scrivevo sui muri. Oggi scrivo dappertutto. Mi occupo di scrittura, strategie di comunicazione e formazione. Aiuto le persone e le imprese (che sono fatte di persone) a scoprire un modo nuovo di comunicare e raccontarsi, che parte da chi vogliono diventare.
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