I santuari del cuore

Ogni persona ha un proprio santuario, o forse ne ha più di uno. Un luogo dove sta bene, dove trova ispirazione, dove si rilassa, dove riesce a ricaricarsi di energia.
Un posto sicuro dove andare e, soprattutto, dove ritornare.

Ognuno di noi ha i propri luoghi del cuore, il proprio posto delle fragole, spazi in cui si annidano ricordi, emozioni e racconti.

C’è chi ama le chiese, chi la strada, chi la propria casa.
Io non ho solo un santuario. Ho tanti luoghi, vicini e lontani, pronti ad accogliere la mia anima. Sono luoghi che mi regalano qualcosa.

Ho scritto qualche tempo fa dove dico che l’ospedale è un santuario.

 

In realtà lo era senza dubbio quello vecchio e ora vi spiego il perché (perché lo so che te lo stai chiedendo: ma perché l’ospedale?).
Non ho mai avuto paura dell’ospedale. Nemmeno da bambina. Non che lo frequentassi spesso, ma quando ci entravo, stavo bene. Mi sentivo a casa. Innamorata di quel profumo di etere etilico, che per me era familiare. Era l’odore della mia mamma. Sì, perché mia mamma lavorava lì, e ogni volta che tornava a casa, nell’abbracciarla, io sentivo quell’odore.

Oggi l’ospedale vecchio non c’è più: l’hanno chiuso e ne hanno costruito un altro. Ci sono stata la scorsa settimana per la mia settimana della prevenzione. Per un po’ ho avuto paura di aver perso uno dei miei luoghi sicuri, poi però una volta entrata sono stata bene e ho smesso di avere paura. È bellissimo.
Così, ogni tanto ci vado e giro per i corridoi.

E poi ci sono santuari che mi raccontano sempre qualcosa di inatteso e meraviglioso.
Luoghi in cui, per qualche ragione, trovo sempre un motivo per restarci (o per tornarci). Mi rapiscono e mi offrono talmente tante emozioni, che diventa difficile ripartire.

Come quelle città in cui ritornerei sempre, come Parigi, Torino, Praga, Kyoto e Tokyo. e città che non ho ancora visto, come New York o Londra.
Ognuna di loro ha un elemento che ritorna a me: l’acqua. È il mio elemento. Senza, mi sentirei mancare. E vorrei scoprire pure Milano, che di acqua ne ha ne ha avuta (ne ho parlato con Mafe e ora non vedo l’ora di scoprire la Milano di acqua!).
Certi luoghi ci raccontano storie speciali, proprio perché sono dei punti da raggiungere, da respirare, da attraversare e posti che fanno parte di te, di noi.

Scoprire e viaggiare.
Scoprire è viaggiare. 
Scoprire e raccontare.
Raccontare è scoprire.

E allora forse c’è bisogno di una mappa, per non perdersi. E per ritornare.

 

E tu ce l’hai un santuario?
Puoi raccontarmelo qui o se preferisci, davanti un caffè.

Tatiana Cazzaro
copywriter relazionale e communication strategist
Da bambina scrivevo sui muri. Oggi scrivo dappertutto. Mi occupo di scrittura, strategie di comunicazione e formazione. Aiuto le persone e le imprese (che sono fatte di persone) a scoprire un modo nuovo di comunicare e raccontarsi, che parte da chi vogliono diventare.
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