E riemergere (con un) piano

In questi giorni la mia testa è più spettinata che mai. Perché quando cerco l’ispirazione oppure ho un’idea ma non riesco a trovare la quadra, quello che faccio è mettermi le mani nei capelli.
Non sono quella dalla piega perfetta, perché i miei capelli devono essere liberi, proprio come i miei pensieri.
È da qualche tempo che sto mettendo mano alla mia identità e, guarda caso, i miei ultimi appuntamenti hanno avuto un solo focus: (re)branding. E così, mentre rispondo alle persone che mi siedono accanto, mi rendo conto di quanto le cose che dico agli altri dovrei ripeterle più spesso anche a me stessa.
È sempre difficile essere obiettivi verso se stessi ed è difficile lavorare per se stessi. Anzi, difficilissimo!
Quando ho iniziato questo lavoro (ossia essere freelance), ho subito messo in chiaro con me stessa che da sola non sarei andata lontano. E così ho fatto. Ed è quello che dico (e dichiaro) alle persone che scelgono di lavorare con me: prima lavorate sul vostro personal branding, poi sulla vostra brand identity. Per farlo bene, io consiglio di affidarsi a qualcuno che lavori per voi (un professionista).
La mia identità è cambiata, ma per dirla ancora meglio, dico che si è evoluta. È cresciuta: vi ricordate cosa dico spesso?
Il cambiamento è l’unica costante della mia vita.
E così è successo che mi sono messa in viaggio, per andare a riscoprire la mia essenza e darle luce.
Negli ultimi mesi sto ascoltando molto e parlando (scrivendo) poco. Ve ne sarete accorti. Il mio blog langue, su Facebook pochi post e nemmeno tutti i giorni. Su Twitter ancora meno, salvo qualche bella conversazione con persone che mi ispirano. Sto studiando, sto facendo formazione (tanta), sto scoprendo cose nuove e organizzando momenti inclinati. (Momenti inclinati? Sì, che significa guardare le cose cambiando prospettiva)
Insomma, è un periodo di introspezione e di ascolto.
Quello che io chiamo dark and murky mood: la cupa e tenebrosa Tatiana che tenta di uscire dal bosco (dark and murky pure lui).
Insomma, prima di uscire dal cupo bosco devo sconfiggere un drago, estrarre una spada da una roccia e magari risolvere un complicato enigma, evitando di farmi avvelenare da una mela. Sto studiando un piano e ho chi mi aiuta. Ci sono persone che con la loro energia mi stanno dando tanto, tantissimo! Perché le persone che scegli, respirano al tuo stesso ritmo. Grazie a Mafe, Alessandra, Anna, Enrica, Francesca, Mariachiara, Aldina, Silvia, Sara (in ordine sparso).
E voi? Ci siete già passati? Io ho scoperto che avere vicino persone che stanno vivendo un’evoluzione simile aiuta a non perdere speranza, tempo e forza. (Sì, dico a voi Francesca e Mariachiara)
Insomma, che dire? Abbiate fede. Una volta uscita dal bosco, vengo a liberare pure voi. E insieme ci prenderemo cura dei nostri sogni. Ci state?
Credo uscirai dal bosco molto prima di me. Se non mi vedi vienimi a prendere! 🙂
Promesso!
Grazie Tatiana, bellissime parole che mi toccano nel profondo. Anche io sono freelance e vivo tantissimi momenti cupi e tenebrosi lavorativamente parlando. Ma con questo spirito ne uscirai alla grande!! 🙂
Anche tu, cara Betty!
Fammi sapere come è andata.
E grazie. 🙂
[…] Uscire dal bosco e tornarci ogni tanto. Ché è importante per ritrovare la forza. […]
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