Da 40 meravigliosi anni in poi

[PREMESSA]

È una settimana che devo scrivere questo post. Una settimana che procrastino perché quello che faccio per me arriva sempre nei ritagli di tempo.

È sbagliato. E poi leggo il post di Enrica e dico “Eh…”

Questo 2016 è un anno molto importante per me. Ho compiuto 40 anni qualche giorno fa e ad aprile ho spento 4 candeline con Tout Court. È soprattutto in questi ultimi anni che la mia vita è cambiata. Se è cambiata è perché ho scelto di farla cambiare.

Scegliere di far accadere le cose e impegnarsi fino a concretizzarle.

La soglia dei 40 mi ha sempre spaventata un po’, lo ammetto. È un traguardo importante – mi dicevo – devo fare qualcosa. Avevo talmente paura dell’arrivo di quel fantomatico giorno che mi stavo perdendo di vista tutto quello che in questi 40 anni è accaduto.

Non è importante la meta, ma il viaggio che fai per raggiungerla (non mi ricordo di chi sia).

Ho trascorso gli ultimi 4 anni della mia vita tenendo gli occhi spalancati sul mondo, senza smettere mai di essere curiosa, di sbagliare e di ricominciare.

Sognare, volare, cambiare, sbagliare.

Sbagliare. C’è un errore che continuo a fare e del quale mi vergogno sempre un po’. Sì, perché parlo sempre di cambiamento e poi sono la prima a lasciare che certe cose non cambino mai.

Paradossalmente, in questi ultimi mesi (da aprile appunto) sono ferma a non occuparmi di me.

Quanto tempo dedichiamo alla nostra attività? Non parlo del lavoro con i nostri clienti, ma di noi. Te lo sei mai chiesto? Ne ha parlato anche Enrica, dicendo:

“Ho imparato che i business non crescono da soli, crescono perché ci sono persone che ci si dedicano con attenzione, concentrazione e costanza. E se non puoi mettercele tu, non c’è nessuno che possa farlo al posto tuo.”

Ecco, io sono una frana. Continuo a perdermi: non scrivo su questo blog da mesi, dedico poco tempo alla mia pagina Facebook, non riesco a finire alcune pagine del mio sito che sono lì ad aspettare che mi decida a fare quello e quello soltanto.

Questa è una crisi bella e buona. La cosa importante è riconoscerla e affrontarla. Ed ecco cosa ho scelto di fare.

  • Ammettere i propri sbagli e scriverli.
  • Una volta che sono lì, nero su bianco, trovare il modo per far cambiare le cose, secondo il paradigma Yes, and, invece del Yes, but, usando i post-it per trovare soluzioni.
  • Smettere di lamentarsi.
  • Chiedere aiuto a qualcuno per vedere le cose da altri punti di vista (leggi: inclinati).
  • Frequentare e ascoltare persone positive che possono darti l’esempio.
  • Cambiare aria, camminare, leggere.
  • Non farsi mai mancare l’acqua che scorre.
  • Mangiare cose buone.
  • Bere un bicchiere di vino, sorridendo.
  • Sporcarsi le mani cucinando, facendo giardinaggio, aggiustando la bici (quello che vuoi)
  • Sorridere.
  • Inseguire il Bianconiglio e avere il coraggio di buttarsi in un buco per scoprire che alcune cose sono talmente uniche da toglierti il fiato.

 

Buon cammino, lacho drom,

Tatiana

Tatiana Cazzaro
copywriter relazionale e communication strategist
Da bambina scrivevo sui muri. Oggi scrivo dappertutto. Mi occupo di scrittura, strategie di comunicazione e formazione. Aiuto le persone e le imprese (che sono fatte di persone) a scoprire un modo nuovo di comunicare e raccontarsi, che parte da chi vogliono diventare.
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