In continuo mutamento

Con la fine delle vacanze arriva anche la voglia dell’autunno. È la mia stagione preferita da sempre. È insieme una rinascita e una evoluzione: ok, riparto da qui. È una fase che si ripete ogni anno: voglio che le cose cambino e voglio farlo adesso.

 

La rivoluzione d’agosto

Agosto è stato un mese strano: ho alternato momenti di follia a momenti di fermo. Ho rivoluzionato casa, sistemato, pulito e soprattutto buttato cose che non avevano più motivo di starmi accanto. Quando qualcosa perde significato è inutile tenerlo stretto. Lasciare andare, come sabbia tra le mani, senza rimpianti, senza ripensamenti. Mi sono sentita bene e soprattutto leggera. Alla fine del lavoro mi sono seduta in mezzo alla stanza e, guardandomi intorno, ho respirato come si respira quando c’è armonia. E in quello spazio nuovo ho ricominciato a pensare, riflettere e ritrovare ossigeno. È un bisogno che sentivo nella pancia. Non avevo programmato nulla, semplicemente era arrivato il momento giusto: prima di partire, tagliare, buttare, riprogrammare per arrivare a settembre pronta (o quasi) a ripartire.

 

Partire, tornare e poi ricominciare

L’unico modo che ho per alimentare la mia curiosità ed essere viva è muovermi, con i piedi e con la testa. Lo scoprire nuovi luoghi, ascoltare le persone, rallentare il passo, viaggiare e assaporare la strada che si percorre, leggere, scoprire le storie degli altri, tenere tra le mani la sabbia, assaggiare qualcosa di nuovo, camminare, guardare il mare e, in tutto questo, lasciare che i pensieri fluiscano leggeri per andare sempre più lontano.

C’è stato un momento preciso una sera, seduta in riva al mare, in cui ho sentito forte il desiderio di ritornare a me, un po’ come ritornare alla fonte, all’origine di tutto. Un ritrovare uno spazio per il mio scrivere, per scoprire e riscoprire.

È tutta colpa di settembre con le sue mattine frizzanti, il suo profumo agrodolce e il modo tutto suo di punzecchiarti. Tutto riparte, tutto si rimescola.

I primi giorni di settembre avevo ancora i piedi sulla sabbia e gli occhi fissi a guardare il mare e quella era l’unica cosa che desiderassi davvero. Sentirsi a casa, “ché tutti abbiamo bisogno di un posto dove sentirci a casa lontano da casa”.

E riparto da qui. Lentamente, senza fretta. Mi carico di nuovo ossigeno e continuo la mia evoluzione.

Questo continuo bisogno, e desiderio allo stesso tempo, di cambiare mi fa pensare che non siamo fatti per lasciare i sogni nel cassetto e nemmeno per scappare e nasconderci. Esistiamo per creare e lasciare spazio al fare. Esistiamo per essere noi stessi creatori del nostro cambiamento.

 

Cosa succede da qui in poi?

Progetti nuovi, idee da mettere nero su bianco, persone che continuano a sceglierti, il lavoro che cambia perché è giusto così.

Il nuovo anno riparte da qui.

Tra qualche settimana sarò al Freelancecamp e per la prima volta salirò su quel palco e parlerò.

A ottobre le ultime due date dei miei corsi di scrittura e public speaking.  Sono due giornate dedicate alla scrittura della propria narrazione e alla sua messa in scena. Dopo queste edizioni, chiudo con la formazione in aula per un po’.

Sempre a ottobre (sabato 14), parteciperò come speaker all’Openday di SellaLab.

E poi ci sarà qualche bella novità, ma ogni cosa a suo tempo. Ne riparliamo presto, promesso.

Riparto piano quindi, senza perdermi nulla. Accogliendo l’inaspettato, una strada sbagliata, un nuovo viaggio, una storia scritta su un muro e lascio che la mia curiosità mi porti in posti in cui non sono stata mai, scoprendo che alcune cose ne fanno accadere altre e altre ancora.

 

Tatiana Cazzaro
copywriter relazionale e communication strategist
Da bambina scrivevo sui muri. Oggi scrivo dappertutto. Mi occupo di scrittura, strategie di comunicazione e formazione. Aiuto le persone e le imprese (che sono fatte di persone) a scoprire un modo nuovo di comunicare e raccontarsi, che parte da chi vogliono diventare.
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